Ermete Trimegisto
Ermete Trismegisto, il tre volte grande, è un personaggio leggendario dell’età ellenistica.
Non vi sono dati certi su di lui, ma la sua figura è tramandata nei secoli.
A volte si parla di lui come di una divinità, altre volte è considerato come un uomo, venerato come maestro di sapienza.
Si dice che sia l’autore del Corpus hermeticum, un insieme di leggi di carattere filosofico-metafisico.
A lui fu successivamente attribuita la fondazione di quella corrente filosofica nota come ermetismo.
Ermete fu fin dall’antichità accostato a Thot, un dio presente nella tradizione egizia.
Sia Thot che Ermete si racconta siano stati al servizio di una divinità superiore: Thot era lo scriba di Osiride, mentre Ermete era considerato il messaggero di Zeus.
Sia Ermete che Thot sono inoltre, nelle loro rispettive culture, gli dèi della parola, della scrittura e della magia. Ermete Trismegisto è stato considerato come il dio rivelatore della verità e mediatore tra gli uomini e gli dei.
Si tramanda che l’intera filosofia di Ermete Trismegisto si basa su Le sette leggi cosmiche e pare che fossero scritte su lavagne di smeraldo, anche se queste non sono mai state ritrovate.
Queste leggi sono state rivelate ad Ermete Trismegisto, secondo il quale sono eterne e immutabili. Sopra tutte le leggi vi è l’Amore e la Grazia di Dio che può trascendere tutte le leggi.
I. IL PRINCIPIO DELLO SPIRITO o del mentalismo
“Tutto è spirito. La fonte di tutto è infinito spirito creatore che permea tutte le cose visibili”.
Il primo principio recita che la fonte di tutto è spirito e che tutto è spirito.
Sebbene invisibile e indefinito, lo spirito può essere considerato come un’intelligenza suprema, universale, infinita. Amorevole e vivente. Immensa e incommensurabile. Onnipotente e onnipresente.
Quella che nella maggior parte delle culture viene chiamata Dio.
Lo spirito è considerato una mente creatrice e tutte le cose sono sue creature.
Tutto quello che noi vediamo e tocchiamo, cioè la realtà manifesta è stata creata da uno spirito superiore che permea tutte le cose. Pertanto, tutte le cose sono un’emanazione dello spirito e lo spirito è all’interno di esse.
La prima legge è chiamata anche la legge della Creazione.
Essendo fatto ad immagine e somiglianza dello spirito creatore anche l’uomo è in grado di creare, sia con il pensiero, manifestando quello che pensa, sia con il fisico, dando vita ad ulteriori creature umane. I nostri pensieri si manifestano nel corpo, nell’ambiente circostante e nelle situazioni della vita. Più la mente creatrice dell’uomo è focalizzata su pensieri brutti e disarmonici più produrrà nella realtà bruttezza e disarmonia, al contrario generando pensieri belli e armonici sarà in grado di manifestare nella realtà bellezza e armonia.
Non siamo dunque puniti da un’entità esterna per i nostri pensieri, ma siamo puntiti dai nostri stessi pensieri. E’ l’insieme dei pensieri a determinare tutto quello che ci accade e ci circonda. Non siamo dunque in balia delle circostanze della vita, ma ne siamo parte creatrice. Allo stesso modo non siamo scollegati dal mondo esterno, ma facciamo parte di un unicum.
Lo spirito libero e creatore non è un’entità fuori di noi, ma un’entità all’interno di noi di cui l’uomo è solo una piccolissima parte.
Prendendo coscienza e consapevolezza di questo l’uomo può fondersi con lo spirito universale e diventarne parte.
Tutto l’Universo quindi, è una creazione mentale del Tutto ed è permeato da questa intelligenza suprema che tutto unisce e tutto lega. Tutto è Uno.
La creazione è determinata da leggi ben precise, che regolano tutto il creato. Sia considerata nella sua totalità che considerata in ogni singola parte, tutta la creazione esiste nella mente del Tutto e risponde alle stesse leggi, che sono alla base di tutto il creato. Queste leggi non conoscono sosta, funzionano in ogni momento e per ogni cosa e sono funzionali per mantenere l’ordine e l’armonia
Le sette Leggi Universali - 1 - Legge di Creazione
II. IL PRINCIPIO DELLA CORRISPONDENZA O DELL’ANALOGIA
“Come è sopra, così è sotto e come è sotto, così è sopra.
Come è dentro, così è fuori e come è fuori, così è dentro.
Come nel grande, così nel piccolo e come nel piccolo così nel grande”.
Tra le diverse leggi e i diversi piani di vita, c’è sempre una corrispondenza.
La legge dell’analogia si applica nello stesso modo al piano materiale, mentale e anche spirituale. Se si agisce sul piano materiale, vi sarà una corrispondenza sul piano mentale. Così se si agisce sul piano mentale via sarà corrispondenza sui piani più sottili, e viceversa. Anche se al di sopra della nostra portata vi sono molti piani d’essere che spesso non conosciamo, con l’applicazione di questo principio della corrispondenza, possiamo scoprirne molti lati che altrimenti ne rimarrebbero oscuri. Con la conoscenza di questa legge si può passare dal noto all’ignoto e viceversa, così come si possono risolvere molti paradossi e misteri della natura. Un po’ come accade con i principi geometrici, in base ai quali si possono misurare da lontano le dimensioni di stanze e movimenti di pianeti.
Considerando anche che quello che è dentro è fuori e fuori è dentro, la legge ci invita a scoprire che il nostro mondo esteriore non è altro che il nostro mondo interiore che si palesa. L’esterno è lo specchio dell’interno e l’interno lo specchio dell’esterno. Se noi facciamo dei cambiamenti all’interno di noi, tutto il mondo attorno a noi cambia.
Allo stesso modo, della legge l’enunciato che recita che nel grande è contenuto il piccolo e nel piccolo il grande, ci permette di capire la visione ologrammatica dell’universo. Prendendo ad esame ogni più minuscola parte possiamo vedere l’intero e l’interezza è formata da ogni singola parte.
Per analogia l’uomo può comprendere Dio, comprendendo sé stesso.
Le sette Leggi Universali - 2 - Legge di Analogia e Corrispondenza
III. IL PRINCIPIO DELLE VIBRAZIONI E DELLA RISONANZA
“Niente è in quiete. Tutto è in perenne movimento. Tutto vibra”.
Tutto è in perenne movimento. Ogni cosa vibra. Così il mondo materiale, così la mente, così lo spirito. La scala evolutiva include diverse gradazioni delle frequenze. I diversi stati vibrazionali spiegano le varie manifestazioni.
“Anche ciò che sembra inerte come una pietra possiede una certa frequenza vibrazionale” Pitagora.
Tutto vibra, dalle forme più rozze di materia fino al Tutto, lo spirito assoluto. Più alta è la vibrazione tanto più elevata la posizione sulla scala della spiritualità. Lo Spirito poi, vibra così intensamente che sembra in pieno riposo, proprio come una ruota, gira a volte tanto velocemente da sembrare ferma. Dunque, tutto nell’universo è in continuo movimento e la quiete e la stabilità è solo apparente. Di conseguenza tutto è sempre in continuo mutamento e trasformazione.
Enunciata accanto al principio delle vibrazioni è il principio della risonanza.
Vibrazioni simili risuonano allo stesso modo. Esse si attirano e si amplificano, mentre vibrazioni differenti si respingono.
Le vibrazioni entrano in risonanza tra di loro. Pensieri negativi attraggono altri pensieri negativi che ingigantendosi, possono portare persino alla depressione e conseguentemente alla morte. Pensieri luminosi attirano altri pensieri luminosi che portano verso la bellezza e l’armonia. Questa legge è anche chiamata legge delle affinità.
La legge della vibrazione evidenzia la possibilità di intervenire sui livelli inferiori di manifestazione per produrre le trasformazioni che desideriamo.
Niente di quello che è creato si trova fuori dell’Amore Divino (la Vibrazione suprema). Tutto è pervaso per l’eternità del suo amore, che ogni essere percepisce secondo il livello di evoluzione.
Le sette Leggi Universali - 3 - Legge di Vibrazione
IV.LA LEGGE DELLA POLARITA’ (Attrazione o Repulsione)
“Tutto ha due poli. Tutto possiede una sua controparte”.
Per ogni cosa c’è la sua coppia di opposti. Gli opposti sono identici per natura e differiscono solo di grado. Così gli estremi si toccano. Nello stesso tempo ogni cosa è e non è. Come il caldo e il freddo, consistendo la loro diversità solo in differenza di grado, sono in realtà identici, sebbene opposti. Non esiste caldo e freddo in assoluto. Caldo e freddo rispetto a cosa? Sia l’uno che l’altro temine rappresentano i diversi gradi della stessa cosa, che a sua volta non è che una variante ed un grado di vibrazione. Per cui dire caldo o freddo non è altro che riferirsi ai due poli di una stessa cosa, in questo caso della temperatura. Anche nel caso della luce e dell’oscurità vale lo stesso principio: esse sono uguali, consistendo la loro differenza nella diversità di grado che si manifesta tra i due estremi di uno stesso fenomeno. Chi può dire infatti, dove termina il buio e ha inizio la luce? Dove termina la notte ed ha inizio il giorno? Se entriamo ad esempio in una stanza priva di luce, essa non sarà mai completamente buia.
Allo stesso modo la differenza tra bianco e nero, acuto e ottuso, movimento e quiete è solo una differenza di polarità.
Questo vale sul piano mentale, così come sul piano sentimentale.
Prendiamo ad esempio l’amore e l’odio: noi li consideriamo due sentimenti in antitesi tra loro. Eppure, è facilmente sperimentabile che una persona che si ama follemente può successivamente essere odiata allo stesso modo e non è affatto raro che si possa passare anche repentinamente da una fase di amore ad una di odio e viceversa. Questo accade perché sono i due poli opposti di uno stesso sentimento.
Lo stesso concetto si può traslare per il bene e il male. Nella realtà manifesta, non esiste il bene assoluto e il male assoluto. Una cosa può essere bene per una persona e male per un’altra, oppure la stessa cosa prima può far bene e poi far male. Il bene e il male non rappresentano che poli diversi di una stessa percezione. Con la conoscenza e la consapevolezza di questa legge, si è in grado di trasmutare il male in bene.
Tranne la verità dello Spirito Universale che è una, tutte le altre non sono che mezze verità.
Ogni paradosso può essere conciliato. Ogni opposizione può essere portata in armonia, convergendo verso il centro. Convergendo verso il centro, al punto originario, si quietano gli opposti.
Uno dei grandi problemi dell’uomo è il dualismo. A causa della bipolarità dell’Uno, le due nature quella umana e quella divina presenti nell’uomo si separano. Hanno la possibilità di riconciliarsi solo quando l’essere umano riconosce in sé i due poli e li realizza. In questo modo ritrova l’unità originaria. Tutti gli opposti sono complementari, essendo due forze di una realtà unica. La Legge della Polarità regola tutta la manifestazione a tutti i livelli, scaturendo il suo carattere ciclico e ritmico.
Anche la conoscenza si presenta nella sua dualità: la conoscenza inferiore e quella superiore, quella assoluta e quella relativa, quella materiale e quella trascendentale, quella razionale e quella intuita.
Una persona virtuosa non è quella che affronta l’impossibile compito di battersi per il bene e sconfiggere il male, bensì quella che è capace di mantenere un equilibrio armonico tra il bene e il male. Tutti gli opposti sono complementari. Pertanto, il conflitto non potrà essere risolto con la vittoria dell’uno sull’altro, ma nel mantenere un equilibrio dinamico tra i due estremi.
Le sette Leggi Universali - 4 - Legge di Polarità (o d'Attrazione/Repulsione)
V.IL PRINCIPIO DEL RITMO
“Ogni cosa fluisce e rifluisce. Ogni cosa ha fasi diverse. Tutto si compensa nel ritmo”.
Tutto si muove come un pendolo. La misura del suo movimento verso destra è la stessa verso sinistra. Il ritmo è la compensazione tra i due movimenti. La legge del ritmo è semplice nel suo ricorrente dinamismo. L’esempio più immediato per comprendere il principio del ritmo sono le stagioni. Ogni anno è scandito da fasi alternarne e perenne è l’alternarsi delle stagioni. Le fasi evolutive si possono riassumere in 4: nascita, crescita, decadimento, morte. Così si possono riassumere le fasi di un giorno: sorge, si sviluppa, tramonta e termina. Le stesse fasi si palesano nell’uomo quando si sveglia, lavora, di stanca e dorme. Allo stesso modo le stagioni: nascono con la Primavera, si sviluppano con l’Estate, decadono con l’Autunno e muoiono con l’Inverno. Pertanto, anche il tempo che nella mente viene concepito come razionale, in realtà è ciclico. Nel processo ritmico, il tempo nasce e muore di continuo nell’Eterno. Tutto è già accaduto e nel contempo deve ancora accadere, offrendo così all’uomo che si identifica con l’attimo presente, l’incredibile possibilità di modificare sia il passato che il futuro.
Ma per riuscire in questo, non è sufficiente capire o anche credere in un simile potere.
Non basta conoscere la verità per riuscire a modificare la realtà. E’ necessario riunificarsi nella verità, rinunciando a tutte le divisioni che ci mantengono separati dalla realtà.
La verità è un essere vivente che si identifica con la realtà divina.
Le sette Leggi Universali - 5 - Legge del Ritmo o Armonia
VI.IL PRINCIPIO DI CAUSA-EFFETTO
“Ogni effetto ha la sua causa, ogni causa il suo effetto. Tutto avviene in conformità di questa legge. Il caso è il nome dato ad una legge che non si conosce. Pur se esistono diversi piani di causalità, niente sfugge alla legge”.
Ogni azione genera un risultato. Questa è la legge Causa-Effetto detta anche la Legge del Karma. Ogni azione ha una conseguenza. Per ogni situazione c’è una causa che l’ha creata, che a sua volta produce un effetto.
Allo stesso modo, ogni pensiero, ogni sentimento, ogni atto è generato da una causa e crea un effetto. L’effetto della causa corrisponde in qualità e quantità alla causa stessa.
Ogni azione genera una reazione. Ogni azione genera un’energia stabilita, che con la stessa intensità ritorna al punto d’origine, ovvero ritorna a chi ha generato la prima azione.
Gli effetti di questa legge posso essere immediati o propagarsi nel tempo.
Questa legge è conosciuta anche come legge del pendolo.
Se prendiamo un pendolo infatti e lo facciamo muovere, osserviamo che l’oscillazione di destra è pari a quella di sinistra. Se ne variamo l’ampiezza, noteremo che essa cambia ma non il principio stesso.
Se prendiamo consapevolezza di questo, possiamo imparare a non subire il principio, ma a saperlo dominare. Imparando a dominare i pensieri, i sentimenti e le azioni.
Per la legge del pendolo, tutto ciò che è rigido si spessa.
Tutto quello che facciamo o che abbiamo ce lo creiamo noi costantemente. Ciò che si semina, si raccoglie. Ciò che si raccoglie determina il destino. Non è una legge di punizione, bensì una legge di giustizia. Molti esseri umani non collegano i fatti della propria vita, con gli effetti delle azioni del passato. Trovando un capro espiatorio per le proprie disavventure negli altri o nel destino, si ottiene spesso il risultato di sentirsi delle vittime. La legge di causa-effetto ci aiuta a sentirci sempre più responsabili. Impariamo a selezionare i nostri pensieri e le nostre azioni. Se ci allontaniamo da un vivere armonico ed equilibrato, a contatto con la natura, non considerando chi siamo veramente e l’importanza degli altri, otterremo sempre più disequilibri che si manifesteranno su piani differenti.
Le sette Leggi Universali - 6 - Legge di Causa - Effetto (o legge del Karma)
VII. IL PRINCIPIO DEL GENERE (O DELLA SESSUALITA’)
“Ogni cosa ha il suo principio maschile e femminile. Il genere si manifesta in ogni cosa e su tutti i piani. Solo l’unione e il lavoro tra il principio maschile e femminile ha possibilità di generare”
Su tutti i piani dell’esistenza riscontriamo il maschile e il femminile. Possiamo considerare il piano materiale, quello mentale o quello spirituale, in tutti noteremo la presenza dei due principi, quello maschile e quello femminile. Sul piano fisico il principio ha la sua evidenza nel sesso, mentre nei piani superiori pur assumendo forme più alte, rimane invariato.
Non c’è possibilità di creazione fisica, mentale e spirituale senza l’applicazione di questo principio. Tutte le manifestazioni della vita e della natura sono opera dei due principi, quello femminile e quello maschile.
Nulla esiste senza un padre e una madre, riflessi dei due principi creatori: Il Padre Celeste e la Madre Divina. Essi non sono qualcosa di separato. Li si deve comprendere come due poli scaturiti da un Unico Principio. L’Assoluto, il Non Manifesto, quello che nella Cabala viene chiamato Ain Soph Aur, Luce senza Limiti.
Se la creazione contiene del potenziale per esprimersi, per realizzarsi, la generazione avviene con l’unione tra il genere maschile e quello femminile.
Ogni elemento femminile contiene uno maschile e viceversa. In questo principio è racchiusa gran parte dei misteri della vita. Ciascuno di noi possiede sia la parte maschile che la parte femminile, una è più manifesta l’altra rimane meno visibile.
L’unione tra il maschile e femminile porta all’unità e alla generazione, il rinnovamento della creazione.
Ogni manifestazione, ogni nascita è il prodotto del lavoro dei due principi. Il principio maschile è il principio emissivo, quello che proietta, insemina, dona il germe della vita. Il principio femminile è quello ricettivo, quello che raccoglie, organizza, fino a produrre una nuova vita. Il principio maschile emana delle forze, ma rimane senza effetto se non incontra il principio femminile che risponde e lavora su ciò che ha ricevuto.
La potenza dell’essere umano è di possedere entrambi i principi e che entrambi lavorino per la creazione. E’ questo che avvicina l’Uomo allo Spirito Primo.
Le sette Leggi Universali - 7 - Legge di Generazione
Commento
Le leggi ermetiche tramandate oralmente, sono leggi molto antiche che hanno la capacità di penetrare all’interno dei segreti dell’uomo e dell’Universo tutto, approfondendo non solo i meccanismi fisici, ma arrivando ad individuare soprattutto quelli di carattere spirituale.
Nell’epoca attuale, noi siamo convinti di aver raggiunto, seppur continuamente in espansione, il massimo grado di evoluzione scientifica e tecnologica. Ma è interessante notare come già migliaia di anni fa, gli antichi conoscevano perfettamente i meccanismi regolatori della natura, dell’uomo e di tutto l’universo. Con le ricerche attuali della fisica e della meccanica quantistica si inizia a parlare di materia in movimento. Si studia l’atomo e all’interno dell’atomo i movimenti degli elettroni intono al nucleo, che creano movimento ed energia. Considerando la legge di Einstein E=mc2 ci soffermiamo a pensare che materia ed energia possano avere delle analogie tra di loro. Eppure, già gli antichi avevano intuito che tutto vibra, le cose animate come quelle inanimate, lo strato più denso così come quello più sottile. Tutto vibra e le vibrazioni entrano in risonanza tra di loro, portando movimento e perenne cambiamento.
SOMMARIO
I. IL PRINCIPIO DELLO SPIRITO o del mentalismo
II. IL PRINCIPIO DI CAUSA-EFFETTO (o Legge del Karma)
III. IL PRINCIPIO DELLA CORRISPONDENZA O DELL’ANALOGIA
IV. LA LEGGE DELLA POLARITA’ (Attrazione o Repulsione)
VI. IL PRINCIPIO DELLE VIBRAZIONI E DELLA RISONANZA
VII. IL PRINCIPIO DEI GENERI (O DELLA SESSUALITA’) (o legge di generazione) (o legge di generazione)
"De toda a criação, o homem é o único ser dual:
ResponderExcluirmortal de acordo com sua corporeidade, imortal de acordo com sua essência."
Hermes Trimegistus •
Hermes Trismegisto, o três vezes grande, é um personagem lendário da era helenística. Não há dados certos sobre ele, mas sua figura foi transmitida ao longo dos séculos. Às vezes ele é mencionado como uma divindade, outras vezes ele é considerado como um homem, venerado como um professor de sabedoria. Diz-se que ele é o autor do Corpus hermeticum, um conjunto de leis filosófico-metafísicas. Mais tarde, ele foi creditado com a fundação da corrente filosófica conhecida como hermetismo.
Hermes foi desde os tempos antigos comparado a Thoth, um deus presente na tradição egípcia. Diz-se que tanto Thoth quanto Hermes estavam a serviço de uma divindade superior: Thoth era o escriba de Osíris, enquanto Hermes era considerado o mensageiro de Zeus. Tanto Hermes quanto Thoth também são, em suas respectivas culturas, os deuses da palavra, da escrita e da magia. Hermes Trismegisto era considerado como o deus revelador da verdade e mediador entre homens e deuses. Diz-se que toda a filosofia de Hermes Trismegisto é baseada nas Sete Leis Cósmicas e parece ter sido escrita em quadros-negros de esmeralda, embora estes nunca tenham sido encontrados. Essas leis foram reveladas a Hermes Trismegisto, segundo o qual são eternas e imutáveis. Acima de todas as leis está o Amor e a Graça de Deus, que podem transcender todas as leis.
I. O PRINCÍPIO DO ESPÍRITO ou do mentalismo
ResponderExcluir"Tudo é espírito. A fonte de tudo é o infinito espírito criativo que permeia todas as coisas visíveis.
O primeiro princípio é que a fonte de tudo é o espírito e que tudo é espírito.
Embora invisível e indefinido, o espírito pode ser considerado como uma inteligência suprema, universal e infinita. Amar e viver. Imenso e imensurável. Onipotente e onipresente.
O que na maioria das culturas é chamado de Deus.
O espírito é considerado uma mente criativa, e todas as coisas são suas criaturas.
Tudo o que vemos e tocamos, isto é, a realidade manifesta, foi criado por um espírito superior que permeia todas as coisas. Portanto, todas as coisas são uma emanação do espírito, e o espírito está dentro delas.
A primeira lei também é chamada de lei da Criação.
Sendo feito à imagem e semelhança do espírito criador, o homem também é capaz de criar, tanto com o pensamento, manifestando o que pensa, quanto com o físico, dando vida a outras criaturas humanas. Nossos pensamentos se manifestam no corpo, no ambiente circundante e nas situações da vida. Quanto mais a mente criativa do homem estiver focada em pensamentos feios e desarmônicos, mais produzirá feiura e desarmonia na realidade, pelo contrário, gerando pensamentos belos e harmoniosos, será capaz de manifestar beleza e harmonia na realidade.
Portanto, não somos punidos por uma entidade externa por nossos pensamentos, mas somos picados por nossos próprios pensamentos. É o conjunto de pensamentos que determina tudo o que nos acontece e nos rodeia. Portanto, não estamos à mercê das circunstâncias da vida, mas somos uma parte criativa delas. Da mesma forma, não estamos desconectados do mundo exterior, mas somos parte de um unicum.
O espírito livre e criador não é uma entidade fora de nós, mas uma entidade dentro de nós da qual o homem é apenas uma parte muito pequena.
Tornando-se consciente e consciente disso, o homem pode fundir-se com o espírito universal e tornar-se parte dele.
Todo o Universo, portanto, é uma criação mental do Todo e é permeado por essa inteligência suprema que une e liga tudo. Tudo é Um.
A criação é determinada por leis muito precisas que regulam toda a criação. Seja considerada em sua totalidade ou considerada em cada parte, toda a criação existe na mente do Todo e responde às mesmas leis, que são a base de toda a criação. Essas leis não conhecem descanso, funcionam em todos os momentos e para tudo e são funcionais para manter a ordem e a harmonia.
II. O PRINCÍPIO DA CORRESPONDÊNCIA OU ANALOGIA
ResponderExcluir"Como está acima, assim está abaixo e como está abaixo, assim está acima.
Como está dentro, assim é fora e como está fora, assim é dentro.
Como no grande, assim no pequeno e como no pequeno assim no grande".
Entre as diferentes leis e os diferentes planos de vida, há sempre uma correspondência.
A lei da analogia aplica-se igualmente aos planos material, mental e até espiritual. Se alguém age no plano material, haverá uma correspondência no plano mental. Então, se você agir no plano mental, ele corresponderá nos planos mais sutis, e vice-versa. Embora além do nosso alcance existam muitos planos de ser que muitas vezes não conhecemos, com a aplicação deste princípio de correspondência, podemos descobrir muitos lados deles que, de outra forma, permaneceriam obscuros. Com o conhecimento desta lei pode-se passar do conhecido para o desconhecido e vice-versa, assim como muitos paradoxos e mistérios da natureza podem ser resolvidos. Um pouco como o que acontece com os princípios geométricos, segundo os quais as dimensões das salas e os movimentos dos planetas podem ser medidos de longe.
Considerando também que o que está dentro está fora e o exterior está dentro, a lei nos convida a descobrir que o nosso mundo exterior não é nada além do nosso mundo interior que se revela. O exterior é o espelho do interior e o interior o espelho do exterior. Se fizermos mudanças dentro de nós mesmos, todo o mundo ao nosso redor muda.
Da mesma forma, a declaração da lei que afirma que no grande está contido o pequeno e no pequeno o grande, nos permite entender a visão holográfica do universo. Levando em consideração cada pequena parte, podemos ver o todo e o todo é formado por cada parte.
Por analogia, o homem pode entender a Deus entendendo a si mesmo.
III. O PRINCÍPIO DA VIBRAÇÃO E DA RESSONÂNCIA
ResponderExcluir"Nada está em repouso. Tudo está em constante movimento. Tudo vibra."
Tudo está em constante movimento. Tudo vibra. Assim o mundo material, assim a mente, assim o espírito. A escala evolutiva inclui diferentes gradações de frequências. Os diferentes estados vibracionais explicam as várias manifestações.
"Mesmo o que parece tão inerte quanto uma pedra tem uma certa frequência vibracional" Pitágoras.
Tudo vibra, desde as formas mais cruas da matéria até o Todo, o espírito absoluto. Quanto maior a vibração, maior a posição na escala da espiritualidade. O Espírito então vibra tão intensamente que parece estar em pleno repouso, assim como uma roda, às vezes girando tão rápido que parece ficar parado. Portanto, tudo no universo está em constante movimento, e a quietude e a estabilidade são apenas aparentes. Como resultado, tudo está sempre mudando e mudando.
Enunciado ao lado do princípio das vibrações está o princípio da ressonância.
Vibrações semelhantes ressoam da mesma maneira. Eles se atraem e se amplificam, enquanto diferentes vibrações se repelem.
As vibrações ressoam umas com as outras. Pensamentos negativos atraem outros pensamentos negativos que, ao ficarem maiores, podem até levar à depressão e, consequentemente, à morte. Pensamentos luminosos atraem outros pensamentos luminosos que levam à beleza e harmonia. Essa lei também é chamada de lei das afinidades.
A lei da vibração destaca a possibilidade de intervir nos níveis inferiores de manifestação para produzir as transformações que desejamos.
Nada do que é criado está fora do Amor Divino (a Vibração suprema). Tudo está permeado para a eternidade do seu amor, que cada ser percebe de acordo com o nível de evolução.
V.IL PRINCÍPIO DO RITMO
ResponderExcluir"Tudo flui e flui. Tudo tem fases diferentes. Tudo compensa no ritmo."
Tudo se move como um pêndulo. A medida de seu movimento para a direita é a mesma para a esquerda. O ritmo é a compensação entre os dois movimentos. A lei do ritmo é simples em seu dinamismo recorrente. O exemplo mais imediato para entender o princípio do ritmo são as estações. Todo ano é marcado por fases alternadas e perene é a alternância das estações. As fases evolutivas podem ser resumidas em 4: nascimento, crescimento, decadência, morte. É assim que as fases de um dia podem ser resumidas: ele sobe, se desenvolve, se define e termina. As mesmas fases são reveladas no homem quando ele acorda, trabalha, se cansa e dorme. Da mesma forma as estações: nascem com a Primavera, desenvolvem-se com o Verão, decaem com o Outono e morrem com o Inverno. Portanto, mesmo o tempo que é concebido na mente como racional é realmente cíclico. No processo rítmico, o tempo nasce e morre continuamente no Eterno. Tudo já aconteceu e, ao mesmo tempo, ainda não aconteceu, oferecendo assim ao homem que se identifica com o momento presente, a incrível possibilidade de modificar tanto o passado quanto o futuro.
Mas para ter sucesso nisso, não basta entender ou mesmo acreditar em tal poder.
Não basta conhecer a verdade para poder mudar a realidade. É necessário reunir-se na verdade, renunciando a todas as divisões que nos mantêm separados da realidade.
A verdade é um ser vivo que se identifica com a realidade divina.
VI.IL PRINCÍPIO DE CAUSA E EFEITO
ResponderExcluir"Todo efeito tem sua causa, toda causa seu efeito. Tudo é feito de acordo com esta lei. O caso é o nome dado a uma lei que não é conhecida. Mesmo que existam diferentes planos de causalidade, nada escapa à lei."
Toda ação gera um resultado. Esta é a lei de Causa e Efeito, também chamada de Lei do Karma. Toda ação tem uma consequência. Para cada situação há uma causa que a criou, que por sua vez produz um efeito.
Da mesma forma, cada pensamento, cada sentimento, cada ato é gerado por uma causa e cria um efeito. O efeito da causa corresponde em qualidade e quantidade à própria causa.
Cada ação gera uma reação. Cada ação gera um conjunto de energia, que com a mesma intensidade retorna ao ponto de origem, ou retorna àquele que gerou a primeira ação.
Os efeitos desta lei podem ser imediatos ou propagar-se ao longo do tempo.
Esta lei também é conhecida como a lei do pêndulo.
Se pegarmos um pêndulo e o fizermos mover, observamos que a oscilação direita é igual à esquerda. Se variarmos a amplitude dela, notaremos que ela muda, mas não o princípio em si.
Se nos tornarmos conscientes disso, podemos aprender a não sofrer o princípio, mas a saber como dominá-lo. Aprender a dominar pensamentos, sentimentos e ações.
Pela lei do pêndulo, tudo o que é rígido engrossa.
Tudo o que fazemos ou temos criamos constantemente. O que é semeado, é colhido. O que é coletado determina o destino. Não é uma lei de punição, mas uma lei de justiça. Muitos seres humanos não conectam os fatos de suas vidas com os efeitos de ações passadas. Ao encontrar um bode expiatório para as desventuras nos outros ou no destino, muitas vezes se alcança o resultado de se sentir como uma vítima. A lei de causa e efeito nos ajuda a nos sentirmos cada vez mais responsáveis. Aprendemos a selecionar nossos pensamentos e ações. Se nos afastarmos de uma vida harmoniosa e equilibrada, em contato com a natureza, sem considerar quem realmente somos e a importância dos outros, obteremos cada vez mais desequilíbrios que se manifestarão em diferentes níveis.
VII. O PRINCÍPIO DO GÊNERO (OU SEXUALIDADE)
ResponderExcluir"Tudo tem seu princípio masculino e feminino. O gênero se manifesta em tudo e em todos os níveis. Somente a união e o trabalho entre o princípio masculino e feminino tem a possibilidade de gerar.
Em todos os planos de existência encontramos o masculino e o feminino. Podemos considerar o plano material, mental ou espiritual, em todos notaremos a presença dos dois princípios, o masculino e o feminino. No plano físico, o princípio tem sua evidência no sexo, enquanto nos planos superiores, embora assuma formas superiores, permanece inalterado.
Não há possibilidade de criação física, mental e espiritual sem a aplicação deste princípio. Todas as manifestações da vida e da natureza são obra dos dois princípios, o feminino e o masculino.
Nada existe sem um pai e uma mãe, reflexos dos dois princípios criativos: Pai Celestial e Mãe Divina. Eles não são algo separado. Eles devem ser entendidos como dois polos decorrentes de um Princípio Único. O Absoluto, o Não Manifesto, o que na Cabala é chamado de Ain Soph Aur, Luz sem Limites.
Se a criação contém o potencial de se expressar, de se realizar, a geração ocorre com a união entre os gêneros masculino e feminino.
Cada elemento feminino contém um elemento masculino e vice-versa. Neste princípio está contido grande parte dos mistérios da vida. Cada um de nós tem tanto a parte masculina quanto a feminina, um é mais manifesto o outro permanece menos visível.
A união entre masculino e feminino leva à unidade e à geração, à renovação da criação.
Toda manifestação, todo nascimento é o produto do trabalho dos dois princípios. O princípio masculino é o princípio emissivo, aquele que projeta, insinua, dá o germe da vida. O princípio feminino é o receptivo, aquele que coleta, organiza, até produzir uma nova vida. O princípio masculino emana forças, mas permanece sem efeito se não atender ao princípio feminino que responde e trabalha sobre o que recebeu.
O poder do ser humano é possuir ambos os princípios e que ambos trabalhem para a criação. Isto é o que aproxima o Homem do Primeiro Espírito.
Comentário
ResponderExcluirAs leis herméticas transmitidas oralmente, são leis muito antigas que têm a capacidade de penetrar nos segredos do homem e de todo o Universo, aprofundando não só os mecanismos físicos, mas chegando a identificar sobretudo os de natureza espiritual.
Na era atual, estamos convencidos de que alcançamos, embora em contínua expansão, o mais alto grau de evolução científica e tecnológica. Mas é interessante notar que já há milhares de anos, os antigos conheciam perfeitamente bem os mecanismos reguladores da natureza, do homem e de todo o universo. Com a pesquisa atual da física e da mecânica quântica, começamos a falar sobre a matéria em movimento. O átomo é estudado e dentro do átomo os movimentos de elétrons ao redor do núcleo, que criam movimento e energia. Considerando a lei de Einstein E = mc2, paramos para pensar que matéria e energia podem ter semelhanças entre elas. No entanto, os antigos já haviam sentido que tudo vibra, coisas animadas e inanimadas, a camada mais densa e a mais fina. Tudo vibra e as vibrações ressoam umas com as outras, trazendo movimento e mudança constante.